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L’arte di fare luce

In preparazione all’esposizione del Media Art Festival al Maxxi, sette laboratori hanno coinvolto 250 studenti di 11 scuole, 2 istituti comprensivi e 9 secondarie di secondo grado.

Oggi scopriamo i quattro laboratori che sono stati animati dagli artisti del progetto ENLIGHT – European Light Expression Netowrk finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del Programma Europa Creativa. Per maggiori informazioni si può consultare la pagina LABORATORI sul sito del Media Art Festival.

 

 

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  3ª I 41.9183532 N – 12.5065285 E
Silvia De Gennaro, Istituto comprensivo Settembrini (scuola media)

Il progetto, ispirato dalla lettura de “La Storia del mondo in dodici mappe” di Jerry Brotton, prende il titolo dal nome della classe e dalle coordinate dell’istituto scolastico Settembrini. Ogni studente ha creato la propria galassia formata dal mondo scuola e da altri sette mondi, come il numero dei pianeti scoperti recentemente dalla Nasa: Internet, Spiritualità, Felicità, Cultura, Natura, Adulti e Inquietudine. E, come in un vero sistema solare, ogni pianeta ha i suoi satelliti. Il video, frutto dell’elaborazione dei dati dei ragazzi (foto, pensieri ecc.), descrive il movimento di questa grandissima, variegata e originale galassia nell’arco di un’intera giornata.

 

  434 QUARANTATREALLAQUARTA

 

AOS – Art is Open Source

Liceo Aristofane e Istituto tecnico agrario G. Garibaldi, Roma

Prendi 43 volti. Dividi ogni volto in 4 sezioni: fronte occhi, naso, bocca, mento. Prova a ricombinarli. Le permutazioni sono 434, ovvero 3.418.801 volti, ovvero 3.418.801 identità differenti.

Abbiamo fotografato i nostri volti. Abbiamo usato software di riconoscimento facciale, tecnologie che ci identificano, per scomporre i volti e mischiarci. Abbiamo creato un video generato dal remix di questi nuovi volti. Nel video ogni volto appare per quattro secondi.

Il video dura 13.675.204 secondi, che sono 3.798 ore. Che sono 158 giorni, cioè più di cinque mesi. 0, uno, nessuno, centomila. Da poche decine siamo diventati milioni. 43è un lavoro sull’identità, sulla fragilità e mobilità dei confini del sé. Su dove inizio “io” e dove finisci “tu” nell’era delle tecnologie ubique, degli algoritmi e dei social network.

Il lavoro è stato concepito e realizzato in tutte le sue parti in 3 giorni di workshop presso la Fondazione Mondo Digitale. Poche classi di 2 licei romani hanno generato una metropoli. Durante i tre giorni di festival vedremo solo l’1,898% dei volti che abbiamo generato.

 

  LA SUA LINGUA E LA NOSTRA [installazione sonora interattiva]
Francesco Bianco, ITTSET Emanuela Loi di Nettuno (Roma)

Gli studenti, guidati nella riflessione sull’opera d’arte come metafora e interpretazione del mondo che ci circonda, come scelta linguistica consapevole, non solo sono stati parte attiva dell’ideazione, della progettazione e della realizzazione dell’opera, ma anche il Soggetto stesso dell’opera. L’argomento scelto, l’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri, è frutto di un dibattito fra gli allievi e il docente: la libertà di pensiero e di espressione è emersa come uno dei temi fondamentali. Le voci dei ragazzi sono state registrate e usate come soggetto sonoro. Ogni allievo ha condotto una personale scelta di un verso dell’Inferno di Dante, una frase che per qualche motivo lo rappresentasse. L’installazione reagisce agli stimoli del pubblico e risponde con i versi della Divina Commedia scelti e interpretati dai ragazzi. Una luce è stata accesa; l’intento era quello di illuminare un percorso, individuale e collettivo, capace di mettere in una nuova luce l’allievo, la sua personalità, la sua espressività, le sue capacità di riflessione, la percezione della sua individualità, di porre questa in dialettica con il contesto collettivo; una nuova luce sui pensieri e i sentimenti dei ragazzi, sulle loro conoscenze e così di nuova luce sono illuminate anche le frasi di Dante.

 

  LIGHT: ON  [performance sonora live]

Paolo Gatti, IC Tullia Zevi (scuola primaria), Roma

Lo scrittore Ippolito Nievo ci racconta in un suo aforisma che “dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato una luce”. Ecco dunque una bella immagine dove la lampadina della creatività si connette al suono che propaga l’idea e che, potremmo aggiungere, ne produce di altre, in un circolo ricorsivo di luce – creatività – suono. Il laboratorio “Lights: ON” alterna allo studio della musica e delle nuove tecnologie esercizi creativi, per stimolare la fantasia degli allievi che possono cooperare in un progetto di musica d’insieme esibendosi in una performance di sound art nel corso del Media Art Festival 2017.

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