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L’arte è responsabilità

“Sentivo il rumore delle pentole prima di addormentarmi. Anche se ero molto piccolo quel rumore mi è rimasto impresso. A casa non si parlava di politica, i miei non protestavano, non avevano studiato e non avevano gli strumenti per leggere quello che succedeva”.

 

Comincia così l’appassionata testimonianza dell’artista cileno Felipe Aquila, ieri all’Ambasciata cilena per il Bnl Media Art Festival.
All’evento “Incontro con l’artista” hanno partecipato l’Ambasciatore del Cile, Fernando Ayala, l’addetto culturale Antonio Arèvalo e Alfonso Molina, direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale, di origine cilena e con una storia da rifugiato politico.

 

Ecco come alcuni twitt hanno raccontato l’evento in diretta in una delle otto location del festival connessa alle altre attraverso la parola chiave VISIONE.

 

 

 

 

Felipe Aguila / Strumento di Protesta

Biografia. Felipe Aguila è nato a Santiago del Cile nel 1977. Vive e lavora a Torino. Ha frequentato la Universidad de Chile, Facoltà di Arti Visive, dove si è laureato nel 1998, specializzandosi in pittura. Nel 1999 vince una delle borse del FONDART, Fondo Nacional de Las Artes. Nel 2000 vince una borsa di studio che gli consente d’iscriversi all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dove ha frequentato il corso di pittura fino al 2004. Contemporaneamente inizia a lavorare con le video installazioni. Nel 2010 presenta una video installazione per “Visual Bands” al Lu.C.C.A, Lucca Centre of Contemporary Art e nel 2011 partecipa a “Tempi precari” a Torino. Nel 2012 espone nel Museo regionale di scienze naturali di Torino nella mostra “Hydromemories” e partecipa alla residenza “Art Stays” in Ptuj, Slovenia a cura di Antonio Arévalo. Nel 2014 partecipa alla mostra “Alle origini della democrazia”, nella Casa della Resistenza a Verbania Fondotoce e a “Vitrine” alla GAM Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Torino, curate da Anna Musini. Nel 2015 espone a “Onomatoepopeyas” nella Galleria Concreta a Santiago del Cile.

 

Opera. L’opera di Felipe Aguila realizzata per il progetto “Vitrine” – Alle Radici della Democrazia trae ispirazione dai ricordi personali della sua infanzia in Cile. L’artista cresce e si forma a Santiago in un clima familiare disteso, lontano da un coinvolgimento attivo nei dibattiti politici. Eppure la democrazia costituisce un tema e un valore sempre messo in discussione in una realtà in cui la dittatura impone regole e costrizioni, ledendo la libertà del singolo individuo. La memoria di Felipe Aguila torna all’imposizione del coprifuoco e a quel silenzio che durante la notte veniva rotto  dal suono dei cacerolazos, delle pentole e dei coperchi percossi: nelle case gli abitanti protestavano pacificamente trasformando gli utensili comuni della cucina in strumenti musicali capaci di emettere un suono per richiamare l’attenzione verso il dialogo.

 

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