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Grafica, fisica e arte

Quali sono i principi fisici di un ologramma? Come si realizza? Cosa è invisibile, cosa è visibile? Cosa è invisibile ma riconoscibile attraverso altri sensi? Cosa, invece, è visibile solo attraverso gli strumenti di ricerca degli esperti? Con l’ologramma si mostra qualcosa che è visibile solo per rappresentazione e si rende presente ed esistente tramite l’illusione della diffrazione della luce.

Per il progetto Holomakers le classi hanno realizzato una ricerca per immagini e selezionato le foto da elaborare con il software Octave e con programmi di grafica avanzati, per valorizzarne l’aspetto artistico.

L’opera condivisa “Sono sempre nel posto in cui dovrei essere“, realizzata dagli studenti delle tre scuole romane (Via Sarandì, Livia Bottardi, Kennedy) con l’artista Alex Fanelli, viene esposta al Maxxi, dal 17 al 19 maggio, in occasione della quarta edizione del Media Art Festival.

 

partner-holomakersIl progetto HoloMakers

Il progetto HoloMakers – Motivating secondary school students towards STEM careers through hologram making and innovative virtual image processing practices with direct links to current research and laboratories practices, della durata di due anni, è attuato nell’ambito del Programma Erasmus+ e ha l’obiettivo di motivare gli studenti a intraprendere percorsi di formazione e professionali in ambito STEAM attraverso l’uso di nuove metodologie di insegnamento delle materiale scientifiche, come ad esempio gli ologrammi. Il percorso formativo, rivolto alle scuole superiori (14-17 anni), comprende due fasi durante le quali gli studenti familiarizzano con le basi dell’elaborazione delle immagini e imparano poi a creare veri e propri ologrammi attraverso l’uso di strumenti tecnologici tipici della fabbricazione digitale.

Il progetto coinvolge anche insegnanti ed educatori in un percorso di aggiornamento delle proprie capacità didattiche, per sentirsi più sicuri nel combinare diverse tecnologie per l’apprendimento e l’insegnamento delle materie scientifiche e nel progettare esperienze di apprendimento innovative e interattive per affrontare lo studio delle Steam con creatività.

I migliori progetti, che dimostrino un approccio creativo all’uso della tecnologia, partecipano all’esposizione annuale del Media Art Festival. Per l’edizione 2018 è stato selezionato il lavoro svolto dall’artista Alex fanelli con gli studenti di tre scuole romane.

 

Matteo Viscogliosi responsabile del FabLab della Palestra dell’Innovazione racconta il percorso che, insieme all’artista Alex Fanelli, sta portando avanti nelle scuole romane.


fotoAlex Fanelli

È ossessionato dal tempo e ancor più ossessionato dalla possibilità di giocarci. La maggior parte dei suoi lavori hanno a che fare proprio con il tempo. Sperimentando nel fotografia è arrivato al video, mezzo che predilige tutt’ora. Attualmente frequenta l’Accademia di belle arti di Roma, indirizzo multimediale arti visive. Nel 2016 ha conseguito la laurea in Decorazione all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Ha 26 anni, il tempo scorre e i suoi lavori con esso.